Cos’è la Personalità

La Personalità può essere definita come quell’insieme distinto e caratteristico di pensieri, emozioni e comportamenti che definiscono lo stile personale con cui l’individuo interagisce con l’ambiente fisico e sociale.

Quando si descrive la Personalità di un individuo si è portati a usare una serie di termini che si riferiscono a tratti di personalità (es. estroverso, coscienzioso, impulsivo, controllato, ansioso).

I tratti di personalità possono essere definiti come una modalità costante di percepire, rappresentare e pensare a sé stessi e al mondo, che si manifestano in un’ampia gamma di situazioni sociali e personali.

Quando si può parlare di Disturbo di Personalità?

Secondo il Dsm-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) quando questi tratti di personalità risultano essere rigidi e disadattivi e interferiscono negativamente con il funzionamento relazionale, lavorativo e in generale con il benessere soggettivo della persona allora si parla di disturbo di personalità.

La caratteristica fondamentale di un disturbo di personalità è data da un modello costante e abituale di esperienze interiori e di comportamenti che si allontana in modo marcato rispetto a ciò che ci si aspetta dalla cultura dell’individuo e si manifesta in almeno due delle seguenti aree:

  • Cognitività (ovvero il modo di percepire, pensare ed interpretare se stessi, il contesto relazionale e ciò che accede nella vita quotidiana)
  • Affettività (intesa come l’insieme della varietà, intensità, labilità e adeguatezza delle risposte emotive)
  • Funzionamento interpersonale (ovvero il modo di essere in relazione con gli altri)
  • Controllo degli impulsi.

Secondo il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali è possibile raccogliere i disturbi di personalità in tre diversi gruppi (Cluster):

CLUSTER A

Questo gruppo di disturbi si caratterizzano per la presenza di condotte di comportamento bizzarre o eccentriche.

  • Disturbo Paranoide di Personalità
  • Disturbo Schizoide di Personalità
  • Disturbo Schizotipico di Personalità
CLUSTER B

Questo gruppo di disturbi presenta condotte di comportamento drammatiche, emotive o disregolate.

La caratteristica fondamentale di questo cluster è una difficoltà nella regolazione emotiva e nel controllo degli impulsi.

  • Disturbo Antisociale di Personalità
  • Disturbo Borderline di Personalità
  • Disturbo Istrionico di personalità
  • Disturbo Narcisistico di Personalità
CLUSTER C

Questo gruppo di disturbi presenta condotte di comportamento ansioso o inibito.

Questo cluster si caratterizza per la presenza di alti livelli di ansia, inadeguatezza, inibizione sociale e ipersensibilità alle valutazioni negative.

  • Disturbo evitante di Personalità
  • Disturbo dipendente di Personalità
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di Personalità

Disturbo paranoide di personalità

Gli elementi che costituiscono il disturbo Paranoide di Personalità sono rappresentati dalla marcata diffidenza e soprattutto dal forte sospetto che le altre persone li vogliano danneggiare, sfruttare o ingannare anche se non vi sono prove oggettive a loro sostegno. Si sentono costantemente vittime di un complotto ordito dagli altri.

Le persone con disturbo Paranoide di Personalità vivono in uno stato costante di allerta, sono ipervigili, pronti a difendersi e a contrattaccare con rabbia quando ritengono di essere stati insultati, danneggiati, feriti.

Ogni gesto, ogni parola degli altri viene interpretato come segnale di minaccia. Sono restii a confidarsi o stringere relazioni poiché ritengono che le informazioni potrebbero essere utilizzate contro di loro. Possono interpretare un gesto benevolo o semplici osservazioni come un tentativo volontario di umiliarli o imbrogliarli.

Sospettano, senza alcun tipo di fondamento, della lealtà e fedeltà non solo di amici o colleghi di lavoro ma anche del proprio partner nei confronti del quale si dimostrano molto gelosi.

La persona con disturbo Paranoide di Personalità si caratterizza per la presenza di un pattern di diffidenza e di sospettosità pervasive nei confronti degli altri, che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti sintomi:

  • Sospetta senza nessuna prova, che gli altri lo vogliano danneggiare, sfruttare o ingannare.
  • Dubita della lealtà o affidabilità di amici o colleghi senza nessuna giustificazione.
  • È refrattario all’idea di confidarsi o entrare in intimità con gli altri in quanto ritiene che le informazioni condivise possano essere utilizzate contro di lui.
  • Intravede significati nascosti di umiliazione o di minaccia rispetto a osservazioni o eventi benevoli da parte degli altri.
  • Tende a portare costantemente rancore (sono incapaci di dimenticare insulti, offese o ingiurie).
  • Percepisce attacchi alla propria persona o reputazione che non sono evidenti agli altri e di fronte a ciò è pronto a reagire con rabbia o a contrattaccare.
  • Dubita della fedeltà del proprio partner/coniuge senza un adeguata giustificazione

Disturbo schizoide di personalità

Le persone con disturbo Schizoide di personalità sembrano non avere il desiderio di entrare in relazione con le altre persone (appaiono indifferenti a entrare in contatto con l’altro).

Sono persone che generalmente vivono in modo isolato e solitario a causa della mancanza di abilità sociali e del scarso desiderio di stringere delle relazioni affettive incluso il far parte di una famiglia e avere relazioni sessuali. Tendono a scegliere attività lavorative che richiedono un limitato o nessun contatto con gli altri (es. attività svolte al computer).

Spesso non hanno amici o confidenti eccetto per un parente di primo grado. Sembrano indifferenti rispetto a ciò che gli altri pensano di loro; non sono interessati alle lodi o alle critiche. Si caratterizzano per un aspetto “mite”; riportano raramente di provare forte emozioni né positive né negative (come rabbia o gioia). Appaiono freddi e distaccati, tuttavia in situazioni rare, possono sentirsi a proprio agio nel parlare di se stessi, ammettendo di provare dolore in riferimento alle interazioni sociali.

Le persone con disturbo schizoide di personalità spesso si vedono come degli osservatori esterni al mondo anziché sentirsene parte. I sintomi che caratterizzano questo disturbo tendono a rimanere stabili nel corso del tempo.

Il disturbo Schizoide di Personalità si caratterizza per la presenza di un pervasivo distacco nelle relazioni sociali e una limitata espressione delle emozioni, che compare nella prima età adulta ed presente in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti sintomi:

  • Non desidera l’intimità, appare indifferente all’idea di stabilire relazioni affettive, inclusa la possibilità di far parte di una famiglia o di un altro gruppo sociale.
  • Sceglie quasi sempre di svolgere attività individuali/solitarie (es. preferisce compiti meccanici o astratti).
  • Mostra poco o nessun desiderio di avere esperienze sessuali con un’altra persona.
  • Prova piacere in poche o nessuna attività.
  • Non ha amici o confidenti fatta eccezione per i parenti di primo grado.
  • Appare disinteressato di fronte all’approvazione o alle critiche degli altri tanto che sembra non preoccuparsi di ciò che pensano le altre persone.
  • Appare come una persona fredda, distaccata, con un affettività ridotta.

Disturbo schizotipico di personalità

Le persone con disturbo Schizotipico di Personalità si caratterizzano per una forte ansia e disagio quando entrano in contatto con gli altri e presentano limitate abilità sociali. Si percepiscono diversi dagli altri e non appartenenti al contesto sociale.

A questo si aggiunge una modalità di pensiero e percezioni insolite che condizionano negativamente il comportamento messo in atto ad esempio possono credere di avere un controllo magico sugli altri, possono credere nella telepatia, nel avere un sesto senso, nella superstizione.

Solitamente non sono capaci di mettere in atto l’intera gamma di sentimenti, emozioni e segnali interpersonali (es. contatto visivo) interagendo con gli altri in modo inappropriato.

Sono sospettosi e possono credere che gli altri li vogliano rovinare (es. credere che i colleghi di lavoro vogliano rovinargli la reputazione agli occhi del capo).

Si vestono con abiti eccentrici, strani; appaiono trasandati o sporchi. Utilizzano un linguaggio strano, vago, poco comprensibile. Si comportano in modo bizzarro.

Le persone con disturbo Schizotipico di Personalità non hanno confidenti o una cerchia di amicizie se non per i parenti di primo grado. Quando si trovano in relazione con gli altri sperimentano una marcata ansia sociale che tende a mantenersi stabile nel tempo, nonostante la conoscenza e l’ambiente diventino più famigliari, che è più legata a paure paranoiche che al timore di ricevere un giudizio negativo.

Nel Disturbo Schizotipico di Personalità la persona presenta un pattern pervasivo di deficit sociali e interpersonali, caratterizzato da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni affettive, da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità di comportamento, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

  • Idee di riferimento (esclusi i deliri di riferimento ad esempio errate interpretazioni di avvenimenti casuali e di eventi esterni).
  • Credenze strane o pensiero magico (es. superstizione, telepatia, sesto senso).
  • Esperienze percettive insolite, incluse allucinazioni corporee.
  • Pensiero ed eloquio strani (es. vago, metaforico, impoverito…).
  • Sospettosità o ideazione paranoide (es. credere che i colleghi siano intenti a rovinargli la reputazione agli occhi del capo).
  • Affettività inappropriata o limitata (es. non sono in grado di mettere in atto l’intera gamma di affetti e segnali interpersonali).
  • I comportamenti appaiono strani, eccentrici.
  • Nessun amico stretto o confidente eccetto per i parenti di primo grado.
  • Eccessiva ansia sociale, che non tende a diminuire con la conoscenza delle persone ed è legata a preoccupazioni di natura paranoide piuttosto che al timore di un giudizio negativo di sé.

Disturbo antisociale di personalità

Il disturbo Antisociale di Personalità si caratterizza per l’inosservanza e la violazione sistematica dei diritti degli altri.

Si tratta di persone che ripetutamente mettono in atto comportamenti per cui potrebbero essere arrestati come distruggere proprietà, molestare gli altri, rubare. Non hanno alcun rispetto dei diritti e dei sentimenti degli altri. Appaiono cinici, indifferenti e sprezzanti. Sono manipolativi, disonesti al fine di ottenere dei vantaggi (es. soldi, sesso, potere). Sono in grado di mentire ripetutamente, usare nomi falsi, truffare.

Agiscono d’impulso senza pianificare e spesso questo conduce a delle gravi conseguenze per sé e per gli altri (es. cambi frequenti di lavoro, di relazioni, di residenza).

Le persone con disturbo antisociale di Personalità si dimostrano essere aggressive e si arrabbiano molto facilmente e per questo spesso sono coinvolti in risse. Mettono a rischio la sicurezza propria e altrui ad esempio guidano in modo spericolato sotto l’effetto di alcool e droghe, non si preoccupano dei figli fino al punto di metterli in pericolo, assumono spesso comportamenti sessuali pericolosi.

Sono irresponsabili ad esempio non sono in grado di far fronte ai debiti, di mantenere i figli economicamente, cambiano di frequente il lavoro o l’abbandonano senza avere un piano per averne un altro.

Si dimostrano spesso indifferenti o tendono a sminuire (scarso rimorso) il fatto di aver danneggiato, derubato o comunque fatto del male a qualcuno. Sono incapaci di chiedere scusa o di fare qualcosa per rimediare al danno.

Tendono ad avere un esagerata autostima, sono arroganti, testardi, presuntuosi, non tollerano la noia; possono avere un fascino disinvolto ed essere verbalmente brillanti agli occhi degli altri.

La persona che presenta un disturbo Antisociale di personalità si caratterizza per una inosservanza e violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall’età di 15 anni ed è presente in diversi contesti, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:

  • Non si conforma alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale (es. mette in atto comportamenti passibili di arresto).
  • È frequentemente disonesto, può mentire ripetutamente, usare falsi nomi, mettere in atto delle truffe a danno di altre persone per profitto o per piacere personale.
  • È impulsivo o incapace di pianificare.
  • Appare come una persona irritabile e aggressiva (sono molto comuni episodi di aggressioni fisiche o scontri).
  • Non si cura della propria sicurezza e nemmeno di quella altrui.
  • Mette in atto abitualmente comportamenti irresponsabili (es. inadempienza dei debiti, incapacità di provvedere ai figli, incapacità di mantenere un posto di lavoro).
  • Dimostra uno scarso rimorso per le conseguenze delle sue azioni, come dimostrato dall’indifferenza o dal trovare giustificazioni dopo aver danneggiato, maltrattato o derubato qualcuno.
  • Secondo il Dsm-5 per diagnosticare un disturbo Antisociale di personalità, la persona deve avere almeno 18 anni, ma già prima dei 15 anni devono essere presenti in anamnesi alcuni sintomi del disturbo della Condotta.

Disturbo borderline di personalità

Gli elementi centrali che caratterizzano il disturbo Borderline di Personalità sono rappresentati da una pervasiva instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé e nell’umore accompagnata da una marcata impulsività.

Le persone con disturbo Borderline di Personalità percepiscono spesso un’intensa paura di essere abbandonati (l’abbandono può essere reale o immaginato); ad esempio possono manifestare una profonda paura o rabbia quando qualcuno di importante ritarda per pochi minuti o cancella un appuntamento. Possono credere che questo “abbandono” significhi che sono “cattivi”. Il timore dell’abbandono è legato al fatto che non vogliono stare soli. Nel tentativo di evitare l’abbandono spesso mettono in atto dei tentativi di suicidio o comportamenti auto mutilanti (es. tagli).

Le dinamiche interpersonali sono caratterizzate da relazioni instabili, vissute in modo intenso e caotico.

Molto comune in queste persone è il passaggio dall’idealizzare il caregiver o potenziali amanti (ad esempio dopo il primo incontro chiedere di passare insieme molto tempo condividendo dettagli molto intimi) alla svalutazione di queste persone che vengono accusate di non occuparsi di loro, di non essere abbastanza presenti. In queste persone, quindi, si osservano improvvisi e drammatici cambiamenti nel modo di vedere gli altri (es. buono-cattivo).

Vi è inoltre una forte instabilità nell’immagine di sé, caratterizzata da continui cambiamenti di obiettivi, valori, opinioni, idee professionali, amici. Queste persone possono passare repentinamente dal bisogno di essere accuditi al ruolo di vendicatore per un torto subito in precedenza. Benché spesso si percepiscono come persone cattive alcune volte possono sentire di non esistere affatto ad esempio quando non c’è nessuno ad accudirli.

Un’altra caratteristica centrale di chi soffre di disturbo Borderline di Personalità è l’impulsività che si manifesta in almeno 2 aree considerate pericolose per la vita della persona: ad esempio abusano di sostanze come alcool e droghe, possono abbuffarsi di cibo, guidare in modo spericolato, avere rapporti sessuali non protetti, giocare d’azzardo, effettuare spese sconsiderate.

Molto frequenti sono gesti, comportamenti o minacce di suicidio o comportamenti auto mutilanti (es. tagli o bruciature di sigaretta).

Si osservano inoltre cambiamenti repentini dell’umore (es. si passa una stato di profonda tristezza a stati di euforia, irritabilità, ansia).

Frequenti sono gli episodi di rabbia intensa, difficili da controllare che si possono manifestare sotto forma di esplosioni verbali nel percepire qualcuno d’importante disattento, rifiutante, abbandonico. Spesso queste esplosioni di rabbia sono seguite da emozioni di vergogna o senso di colpa che amplificano l’immagine di sé di persona “cattiva”.

Frequentemente queste persone vivono sentimenti cronici di vuoto. Si annoiano facilmente e ricercano continuamente cose da fare.

In situazioni di forte stress (ad es. per paura di un abbandono reale o immaginario) possono manifestarsi episodi dissociativi, pensieri paranoici o sintomi psicotici che solitamente sono transitori e hanno una durata che va da pochi minuti ad alcune ore.

In queste persone vi è un alto rischio di morte prematura per suicidio. Gli studi condotti hanno riscontrato più comunemente, nella storia infantile e adolescenziale di queste persone, esperienze di abuso fisico e sessuale, la perdita precoce di un genitore, separazioni o abbandoni da parte di una figura genitoriale.

Secondo il Dsm-5 chi soffre di Disturbo Borderline di personalità si caratterizza per una instabilità nelle relazioni interpersonali, nell’immagine di sé, nell’umore e una marcata impulsività, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in svariati contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

  • Tentativi estremi di evitare un abbandono reale o immaginario.
  • Relazioni interpersonali instabili e intense.
  • Instabilità nell’immagine di sé e nel senso di sé.
  • Impulsività in almeno due aree potenzialmente dannose per la persona (es. spese incontrollate, abuso di sostanze, sesso, guida spericolata).
  • Ricorrenti comportamenti, gesti o minacce di atti suicidari o comportamenti automutilanti.
  • Instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell’umore (es. episodi di intensa rabbia, ansia, irritabilità).
  • Sentimenti cronici di vuoto o noia.
  • Episodi di rabbia inadeguata, intensa o difficoltà di gestirla.
  • Ideazione paranoide transitoria, associata allo stress o gravi sintomi dissociativi.

Disturbo istrionico di personalità

Le persone con Disturbo Istrionico di Personalità mostrano marcatamente la necessità di essere al centro dell’attenzione, tanto che quando non lo sono possono vivere questa condizione con estremo disagio (spesso si sentono depressi e turbati).

Queste persone sono teatrali, esuberanti, provocatori, spesso assumo il ruolo del “protagonista della festa”, con lo scopo di attirare l’attenzione su di e inizialmente, alle nuove conoscenze, appaiono affascinanti, pieni di entusiasmo, energia. Tuttavia però nel corso del tempo, queste qualità si indebolisco in quanto richiedono continuamente di essere al centro dell’attenzione.

Spesso si vestono in modo provocante e assumono comportamenti seduttivi da un punto vista sessuale che mettono in atto in modo inappropriato in diversi contesti (es. lavoro, scuola, ambito sociale).

Vogliono impressionare gli altri per cui spesso sono preoccupati di apparire al meglio e per ottenere questo spendono soldi e tempo nella cura di sé.

Le persone con disturbo Istrionico di personalità manifestano le loro emozioni in modo esagerato, superficiale, teatrale e mutevole (le emozioni si spengono e accendono molto rapidamente portando spesso gli altri ad accusarli di simulare ciò che provano).

Esprimono le loro opinioni attraverso un linguaggio impressionistico ma con poche prove o fatti che le supportino.

Sono facilmente influenzati dagli altri, tendono ad essere eccessivamente fiduciosi soprattutto nei confronti di quelle persone che hanno autorità e che considerano essere in grado di risolvere tutti i loro problemi.

Spesso considerano le relazioni molto più intime di quanto in realtà lo sono. Raggiungono con estrema difficoltà l’intimità emotiva nelle relazioni sentimentali. Cercano di controllare il proprio partner attraverso la manipolazione emotiva e comportamenti seduttivi.

Compromettono le amicizie proprio a causa dei loro comportamenti provocatori. Hanno bisogno di continue novità, altrimenti si annoiano. Non tollerano le situazioni che non danno una gratificazione immediata ed è per questo che cambiano spesso lavoro, interessi, partner.

La persona con disturbo Istrionico di personalità presenta un pattern pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzione, che inizia entro la prima età adulta ed è presente in molti contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

  • Dimostra di provare disagio se non è al centro dell’attenzione.
  • La relazione con gli altri è caratterizzata da un inadeguato comportamento sessualmente seduttivo o provocante.
  • L’espressione delle emozioni è superficiale e mutevole.
  • Utilizza l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé.
  • Lo stile dell’eloquio è impressionistico e manca di dettagli.
  • Mostra autodrammatizzazione, teatralità ed esprime le emozioni in modo esagerato.
  • È suggestionabile ovvero le sue opinioni e i suoi sentimenti vengono influenzati dagli altri e da transitori entusiasmi.
  • Le relazioni vengono considerate molto più intime ed importanti di quanto lo sono nella realtà.

Disturbo narcisistico di personalità

Gli individui con Disturbo Narcisistico di personalità tendono a esaltare in modo molto evidente le loro capacità, talenti e successi svalutando il lavoro e i risultati conseguiti dagli altri.

Sono spesso assorbiti da fantasie di grandi successi, potere, fascino, bellezza, amore ideale.

Si percepiscono come superiori, speciali, ed unici e si aspettano che gli altri lo riconoscano.

Visto che necessitano di grande ammirazione da parte degli altri, il loro livello di autostima è molto fragile. Si preoccupano di come si stanno comportando e di essere giudicati positivamente dagli altri. Questo si trasforma in un bisogno continuo di ammirazione e attenzione.

Si aspettano dagli altri, essendo unici e speciali, di avere particolari trattamenti di favore (questo è visto come un loro diritto) e quando non vengono soddisfatti si infuriano.

Mancano di sensibilità ed empatia (intesa come la capacità di mettersi nei panni degli altri). Non riconoscono i desideri e le necessità di chi li circonda.

Le persone con disturbo narcisistico di personalità sono molto sensibili alle critiche; quando le ricevono possono sentirsi umiliati, svuotati, avviliti e possono reagire con rabbia oppure con un ritiro sociale per proteggere la propria autostima. Mostrano freddezza emotiva e mancanza di interesse verso gli altri.

Sono invidiosi dei successi e delle proprietà altrui o credono che gli altri siano invidiosi di loro. Spesso mettono in atto comportamenti arroganti e presuntuosi.

Il disturbo Narcisistico di Personalità si caratterizza per una modalità pervasiva di grandiosità, mancanza di empatia e necessità di ammirazione, che inizia nella prima età adulta e si manifesta in diversi contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

  • Dimostra un senso grandioso di importanza (es. esagera talenti e risultati, si aspetta dagli altri di essere considerato superiore senza un’adeguata motivazione).
  • È assorbito da fantasie di successo, potere, fascino, bellezza illimitati o di amore ideale.
  • Ritiene di essere “speciale” e unico, di poter essere compreso solo da, o di dover frequentare, altre persone (o istituzioni) che ritiene speciali o di classe sociale elevata.
  • Richiede eccessiva ammirazione.
  • Presenta l’irragionevole aspettativa che tutto gli sia dovuto.
  • Sfrutta gli altri per raggiungere i propri scopi.
  • Manca di empatia (es. non riconosce i desideri, le esperienze soggettive e i sentimenti degli altri).
  • È spesso invidioso degli altri o ritiene che siano gli altri ad essere invidioso di lui.
  • Si dimostra nei comportamenti arrogante e presuntuoso.

Disturbo evitante di personalità

Il Disturbo Evitante di Personalità si caratterizza per un pattern pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo.

Le persone con questo disturbo evitano le interazioni sociali, comprese quelle che caratterizzano l’ambito lavorativo, per timore di essere criticati, disapprovati o rifiutati anche se desiderano fortemente stringere rapporti sociali.

Entrano in contatto con l’altro, solo quando sono certi di piacere e di essere accettati in modo incondizionato (spesso sottopongono gli atri a dei test rigorosi per valutare se verranno criticati o disapprovati).

L’interazione sociale è molto difficile; spesso appaiono goffi, inibiti, con grande difficoltà a parlare di sé proprio per il timore di essere umiliati, ridicolizzati. Si preoccupano di poter arrossire o piangere se vengono criticati.

Se qualcuno li disapprova o li critica possono sentirsi profondamente feriti.

Le persone con disturbo Evitante di Personalità si aspettano di essere giudicati “sbagliati” indipendentemente da come potranno agire o da cosa potranno dire.

Si percepiscono come persone inadeguate, incapaci, hanno un livello di autostima molto basso. Si sentono inferiori o poco attraenti; sentono di non possedere adeguate competenze sociali.

Agli occhi degli altri appaiono timidi, introversi, solitari, isolati, tesi nell’interazione e per questo alle volte vengono derisi andando a confermare i loro dubbi.

Queste persone sono riluttanti ad assumersi rischi personali o a impegnarsi in qualsiasi nuova attività in quanto potrebbe rivelarsi imbarazzante.

Spesso utilizzano sintomi somatici o altri problemi come spiegazione per cui evitano le attività.

Possono arrivare a vivere un vero e proprio isolamento e solitamente mancano di una rete di supporto che li possa aiutare a superare i momenti di difficoltà.

La persona con disturbo evitante di personalità presenta una modalità pervasiva di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, che inizia nella prima età adulta e si manifesta in svariati contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:

  • Evita di svolgere attività lavorative che sottintendono un significativo contatto interpersonale per paura di essere criticato, disapprovato o rifiutato.
  • È restio a entrare in relazione con le persone a meno che non sia certo di piacere.
  • Mostra limitazioni (mette dei confini) nelle relazioni intime per paura di essere umiliato o ridicolizzato.
  • Teme di essere criticato o rifiutato nelle situazioni sociali.
  • È inibito in situazioni nuove a causa di sentimenti di inadeguatezza.
  • Si considera socialmente inetto, non attraente come persona o inferiore agli altri.
  • È restio ad assumersi rischi personali o a impegnarsi in qualsiasi nuova attività in quanto questo potrebbe creare imbarazzo.

Disturbo dipendente di personalità

Le persone con Disturbo Dipendente di Personalità si caratterizzano per un eccessivo e pervasivo bisogno di essere accuditi che li porta a mettere in atto comportamenti di sottomissione e di dipendenza per il timore di essere abbandonati.

Lo scopo è quello di ottenere protezione che si sviluppa dall’idea di non essere in grado di funzionare in modo adeguato senza l’aiuto dell’altro.

Sono persone che necessitano di continue rassicurazioni e consigli da parte degli altri (solitamente un genitore o il coniuge) per ciò che riguarda le decisioni quotidiane, anche le più banali come la scelta di un vestito. Tendono ad essere passivi e a lasciare che siano gli altri a decidere per la loro vita ad esempio è il partner o un genitore che si assume la responsabilità di definire dove vivere, quali amici frequentare, a quali corsi universitari iscriversi. Si percepiscono come persone talmente incapaci che pur di non perdere l’aiuto della persona da cui dipendono concordano piuttosto che dire che una cosa è sbagliata. Non si arrabbiano per timore di perdere il supporto e l’accudimento.

Mancano di autostima, sicurezza in se stessi e credono che per iniziare qualsiasi attività sia necessario aspettare l’altro. Tuttavia possono iniziare e portare avanti un compito da soli solamente sotto la supervisione di qualcun altro.

Pur di non perdere l’accudimento sono disposti a sottomettersi a qualsiasi cosa anche se irragionevole o sbagliata (es. eseguire compiti spiacevoli, tollerare abusi fisici, verbali, emotivi). Sono incapaci di stare da soli per cui seguono passo dopo passo la persona da cui dipendono anche se non sono interessati alle attività a cui partecipano. Se una relazione affettiva finisce (es. la morte di un genitore, la fine di una storia sentimentale) ne ricercano subito un’altra non discriminando nella scelta. Si percepiscono così incapaci, indifesi e dipendenti dall’aiuto altrui che temono costantemente di essere abbandonati anche se non ci sono motivi reali che giustificano questa paura.

Possono essere descritte come persone pessimiste, che si svalutano rispetto alle proprie capacità e qualità, spesso si definiscono degli “stupidi”. Ritengono che la critica e che l’essere disapprovati da parte dell’altro sia la prova tangibile del loro scarso valore.

La persona con disturbo Dipendente di personalità presenta un quadro psicopatologico caratterizzato dall’eccessiva necessità di essere accudito, che porta a mettere in atto comportamenti di sottomissione, di dipendenza e timore della separazione, che inizia nella prima età adulta ed è presenti in svariati contesti, così come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:

  • Mostra una chiara difficoltà a prendere decisioni che riguardano la sua vita quotidiana senza un’eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni da parte degli altri.
  • Necessità che gli altri si assumano la responsabilità per la maggior parte degli aspetti della sua vita.
  • Teme di esprimere disaccordo verso gli altri per paura di perdere il loro supporto o approvazione.
  • Ha difficoltà a iniziare progetti o a fare cose in modo autonomo a causa di una mancanza di fiducia nel proprio giudizio o nelle proprie capacità.
  • Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto dagli altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli.
  • Quando si trova da solo si sente in difficoltà per il timore esagerato di essere incapace di prendersi cura di se stesso.
  • Quando finisce una relazione intima, ne ricerca immediatamente un’altra come fonte di accudimento e supporto.
  • Si preoccupa in maniera non realistica di essere lasciato da solo a prendersi cura di sé.

Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità

Le persone con disturbo ossessivo-compulsivo di Personalità sono preoccupate per l’ordine, la perfezione, il controllo mentale e dell’ambiente sociale in cui vivono a discapito di flessibilità, apertura ed efficienza.

Si focalizzano su regole, dettagli, scrivono liste futili, specifiche procedure, programmi con lo scopo di tenere tutto sotto controllo ma così facendo spesso perdono di vista l’obiettivo principale della loro attività. Prestano estrema attenzione ai dettagli e ricontrollano gli eventuali errori.

Ecco che il tempo viene mal gestito, i compiti importanti vengono lasciati all’ultimo.

Possono focalizzarsi talmente tanto sui dettagli di un lavoro, che deve risultare perfetto, da non riuscire a portarlo a termine.

Tendono a concentrare tutto il loro tempo e la loro energia nel lavoro e nella produttività (non per una questione economica) trascurando le amicizie e in generale tutte le attività ricreative, di svago e socializzazione oppure se vi dedicano del tempo, questi momenti vengono vissuti con profondo disagio (es. la sensazione è di “perdere del tempo”). Inoltre tutte le attività sociali vengono organizzate nei minimi dettagli, tutto deve risultare perfetto, nulla deve essere lasciato al caso.

Sono coscienziosi, scrupolosi, seguono rigidamente principi morali, etici o valori; sono rigidamente sottomessi alle autorità e al rispetto delle regole (non viene mai fatta nessuna eccezione). Sono spesso fortemente autocritici verso gli errori commessi.

Le persone con disturbo ossessivo-compulsivo di personalità spesso di descrivono come delle “formichine”; sono incapaci di buttare va gli oggetti consumati che non hanno valore (neanche affettivo) perché “non puoi mai sapere quando ne avrai bisogno”. Può accadere che il partner si lamenti degli oggetti accumulati come riviste, apparecchi rotti.

Sono spesso delle persone avide che accumulano il denaro in caso dovessero succedere delle catastrofi future.

Sono rigidi e testardi, hanno grandi difficoltà a seguire le idee degli altri o a considerare i punti di vista di quest’ultimi.

Quando pianificano in dettaglio un compito sono poco aperti a prendere in considerazioni modifiche. Amici e colleghi sono spesso frustrati da questa rigidità. Anche quando riconoscono che il compromesso può essere utile spesso lo rifiutano sostenendo che “è il principio che conta”.

Possono trovarsi in difficoltà quando vengono coinvolti in compiti che richiedono flessibilità e compromesso. Spesso esprimono l’affettività in modo rigido e controllato; si sentono profondamente a disagio quando gli altri esprimono le loro emozioni in modo più marcato ed evidente.

Essendo così rigidi e scrupolosi hanno grosse difficoltà a collaborare nel lavoro con gli altri e a delegare i compiti. Insistono affinché tutto sia fatto secondo il modo in cui hanno programmato l’attività e si arrabbiano se vengono proposte delle idee alternative.

La persona con disturbo ossessivo-compulsivo di personalità presenta un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine, perfezionismo, controllo mentale e interpersonale, a spese di flessibilità, apertura ed efficienza, che inizia con la prima età adulta ed è presente in diversi contesti, come indicato da quattro (o più) dei seguenti elementi:

  • Si preoccupa in modo eccessivo per i dettagli, le regole, l’ordine, le liste, l’organizzazione e i programmi fino a perdere lo scopo centrale dell’attività.
  • Si osserva un perfezionismo che ostacola il raggiungimento dei compiti.
  • È eccessivamente dedito alla produttività a discapito delle attività di svago e delle amicizie.
  • È eccessivamente scrupoloso, coscienzioso e intransigente rispetto a tematiche di moralità, etica o valori (non giustificata dal credo o cultura).
  • Non è in grado di buttare via oggetti consumati o di nessun valore, anche se questi non alcun significato affettivo.
  • Si dimostra restio a delegare compiti o a lavorare con gli altri, a meno che questi non si sottomettano al suo modo di fare.
  • È avaro sia verso se stesso che verso gli altri; il denaro viene considerato come qualcosa da accumulare in caso di future catastrofi.
  • Dimostra rigidità e testardaggine.